Ci chiediamo se l’impiego di raffinate tecnologie informatiche e telematiche, incluse le intelligenze artificiali, applicato attraverso una nuova organizzazione sanitaria fortemente regolamentata e regionalizzata, porterà a un miglioramento della salute degli italiani. Se sì, assisteremo a un innalzamento reale e misurabile della qualità di vita, egualmente distribuito su tutti i cittadini e in ogni Regione Italiana ed Europea; ma la partita è ancora tutta da giocare.
Il Congresso Nazionale della Società Italiana di Telemedicina 2025 fornirà le basi metodologiche, scientifiche etiche e cliniche, per formulare risposte valide ed efficaci a questa domanda.
Risposte che non facciano rimpiangere gli investimenti del PNRR, non tradiscano le attese dei cittadini e consentano di attuare alla lettera il dettato costituzionale secondo cui “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Per tradurre in pratica queste sacre parole servono progetti e protocolli razionali, utili ed efficaci, uno per ogni singola azione e per ogni singola proposta. Il compito di crearli spetta alle Scienze: il metodo scientifico prevede di studiare e capire prima di decidere se e cosa fare.
Il modello che si vuole proporre è quello della coproduzione governata dalla scienza e dall’etica e validata dal punto di vista della sostenibilità economica e ambientale. Questo modello è realizzabile accettando alcune condizioni, tra cui, non ultima, quella di ridurre o abolire quei cicli iperfutili che, proponendo soluzioni seducenti ma inefficaci o semplicemente inutili, penalizzano sia gli esiti degli interventi sanitari sia gli investimenti delle imprese.
Costruire correttamente il futuro della sanità tecnologica non sarà facile, ma è alla portata di ogni Donna e di ogni Uomo di buona volontà: dunque iniziamo a lavorare con intensità e con metodo.